Efficienza e produttività: gli obiettivi di ogni punto vendita.

SCAFFALATURE E SISTEMI DI STOCCAGGIO

di Federica Gasparetto e Alessandro Bello – Il Commercio Edile

Efficienza e produttività. Questi sono gli obiettivi che ogni punto vendita si pone in termini di stoccaggio ed esposizione dei materiali.
Se da un lato, infatti, emerge dalle aziende del settore la costatazione di un cambio del proprio target di riferimento, dall’altro, una visione sempre più improntata all’automazione nella logistica influisce nell’evoluzione dell’equipaggiamento del punto vendita.
Da un’utenza esclusivamente professionale, il parco clienti vede sempre più spesso affacciarsi interlocutori privati, abbastanza informati (seppur spesso non tecnici) e desiderosi di “toccare con mano”. D’altra parte, l’intralogistica sta vivendo una fase di profondo cambiamento, spinta dalla crescita del commercio elettronico, dalla digitalizzazione delle procedure e dall’automazione di molte attività. Questa evoluzione rientra nel più ampio concetto di Logistica 4.0 che coinvolge le attività umane ma anche le attrezzature dei magazzini, come scaffalature e contenitori.

Nata per agevolare l’Intensa attività umana, fisica ma anche mentale per organizzare la disposizione del materiale, classificarlo in modo razionale e renderlo disponibile quando necessario in modo tempestivo, sono stati via via introdotti elementi di automazione nelle piattaforme logistiche, dallo stoccaggio di grandi quantità di pallet in magazzini completamene automatici, all’utilizzo di bracci robotizzati o scaffalature meccaniche che abbassano un contenitore dallo scaffale a terra. Attività ripetitive e relativamente semplici. Sono rimaste invece escluse attività che richiedono una attenzione e precisione maggiore, come la movimentazione di pellet nelle piattaforme distributive e la presa di piccoli oggetti dalle scaffalature. Negli ultimi anni però, alcune di questi fenomeni sono confluiti nella nuova organizzazione logistica, spingendo una ulteriore fase di automazione dei magazzini. Il fenomeno ha ricadute di diversa natura: da un punto di vista economico si richiede una sempre maggiore efficienza e flessibilità della filiera, che deve seguire un ritmo di produzione e consegna sempre più esigente e a costi contenuti. Dall’altro, stanno cambiando le modalità della vendita delle merci, prodotti destinati all’edilizia compresi, con un’ascesa costante del commercio elettronico. Le piattaforme logistiche dell’e-commerce richiedono un elevato numero di operatori, con picchi in certi periodi dall’anno. L’e-commerce pare quindi il terreno ideale per la sperimentazione di nuove tecnologie di automazione logistica, ma richiede equipaggiamenti nuovi: in grado di muoversi in modo autonomo, di riconoscere e movimentare oggetti di diverse dimensioni e, al contempo, condividendo gli spazi con il personale umano in totale sicurezza.
“Lo sviluppo di questa nuova generazione di macchine è in una fase avanzata, grazie anche agli enormi investimenti attuati dalle stesse piattaforme di e-commerce, che cercano soluzioni efficienti, flessibili ed economiche per gestire grandi quantità di prodotti in tempi ridotti” conclude una ricerca di McKinsey Global lnstilute.

TIPOLOGIE DI SCAFFALATURA

Lo scheletro di un sistema espositivo, così come quello di un magazzino, è formato da scaffalature in grado di sostenere e proteggere le merci, in qualche caso anche di esporle, in totale sicurezza. I modelli di scaffalature presenti sul mercato sono diversificati per disegno, dimensione e materiali con cui sono costruite. Due le grandi famiglie di riferimento: quelle destinate ai pallet, normalmente presenti nei luoghi di stoccaggio, e quelle per merci “non pallettizzate” che possono essere riposte con o senza contenitori specifici. L’aumento dei costi degli spazi per lo stoccaggio delle merci ha spinto i produttori a sviluppare soluzioni più complesse per rendere compatte le scaffalature riducendo lo spazio per la movimentazione dei pallet, enfatizzando, seppur per pochi elementi, l’esposizione del prodotto. Una di queste è la scaffalatura su base mobile, dove gli scaffali scorrono su binari e sono compattabili fra loro lasciando uno o più corridoi aperti per prelievi e depositi. Le scaffalature Drive-In sono modelli ad accumulo secondo due sistemi: First in-first out, con un lato per Il caricamento e uno per il prelievo, e last in-last out dove caricamento e prelievo avvengono in due lati opposti. Le scaffalature Cantilever sono pensate per lo stoccaggio di carichi lunghi, ingombranti e pesanti, come profili in legno, lastre in cartongesso, pannelli in calcestruzzo, materiali da costruzione o profili metallici; sono strutturate con mensole di acciaio a sbalzo su una struttura fissa senza interruzioni nella lunghezza. Le scaffalature con soppalco sono caratterizzate da piani calpestabili che possono essere in griglia metallica, lamiera o legno. Infine, i sistemi autoportanti, installabili anche all’aperto e disponibili con o senza copertura.
Anche per le merci non in pallet esistono diverse soluzioni, secondo le dimensioni dei prodotti. Dalle scaffalature a ripiani, sempre con struttura in acciaio e materiali del ripiano che possono variare, fino a soppalchi. Le tipologie più comuni di scaffalature sono distribuite su più livelli, anche di dimensioni differenti e con altezze fra ripiani variabili secondo la merce da esporre, e separate fra loro da una struttura metallica che permette un’archiviazione più organizzata, anche in base agli ordini.
Spesso predisposte per la movimentazione a mano, possono essere sfruttate sia con uomo a terra sia con scale scorrevoli o a castello e carrelli.

L’IMPORTANZA DI UNO SPAZIO FLESSIBILE E ARTICOLATO

Per una buona organizzazione, essenziale è trovare la soluzione ottimale secondo il prodotto, per la merce che potrebbe essere esposta e per imballaggi più o meno grandi. Se i prodotti imballati possono essere stoccati solo in magazzino, anche con sistemi mobili a ridotto ingombro, sono da prevedere espositori, dalle dimensioni più contenute, per mostrare le diverse tipologie presenti. Il sistema di scaffalature, sia per lo stoccaggio in magazzino sia in aree a cui è permesso l’accesso al pubblico, deve conservare un certo grado di flessibilità nella sua articolazione (dallo spostamento/eliminazione delle mensole alla movimentazione di intere scaffalature fino a strutture che supportano sbalzi con profondità differenti) per riuscire ad “assorbire” carichi di diversa intensità e tipologia.

IL FUTURO: L’AUTOMAZIONE LOGISTICA

Il nuovo scenario che si sta aprendo mette in sinergia le più recenti tecnologie, come l’IoT, (Internet delle Cose), l’Intelligenza Artificiale, la realtà aumentata, l’analisi dei Big Data, la Manifattura Additiva e la robotica, coinvolgendo tutti gli elementi delle esposizioni e dei magazzini, come i sistemi di scaffalatura e i contenitori.
Le tecnologie riguardano diverse attività, la prima è sicuramente lo spostamento, orizzontale e verticale, delle merci con veicoli a guida automatica (Agv), ormai indipendenti da infrastrutture esterne di orientamento e in grado di evitare oggetti e persone, o i tradizionali carrelli elevatori possono essere equipaggiati con sistemi automatici, con o senza operatore a bordo. Una recente evoluzione degli Agv sono i cosiddetti robot a sciame, ossia piccole piattaforme mobili che spostano in modo completamente autonomo scaffalature verso stazioni dove personale umano svolge il picking. Anche lo stesso picking sta diventando sempre più automatico, con bracci robotizzati montati su una base mobile che girano tra gli scaffali e prelevano la merce.
Lungo i nastri trasportatori, speciali scanner leggono i codici a barre e rilevano pesi e dimensioni dei pacchi, che poi sono disposti su pallet da specifici bracci robotizzati.
Nei magazzini sono entrati anche i droni per svolgere attività legate all’inventario e alla sicurezza. Infine, il futuro dell’automazione coinvolge direttamente anche l’uomo, tramite esoscheletri che moltiplicano la forza muscolare con motori elettrici, prevenendo malattie professionali e incidenti sul lavoro, e occhiali che attivano la realtà aumentata.